











SPORTMAX - CATALOGO_S/S 1989
IL BRAND FONDATO DA ACHILLE MARAMOTTI NEL 1969
Achille Maramotti ha fondato Sportmax 1969 spinto dalla modernità, dall’evoluzione e dall’abbondanza di talento creativo, con l’idea di puntare su sperimentazione e sartorialità. Dopo la fondazione di Max Mara nel 1951, Achille Maramotti presenta Sportmax nel 1969. Antropologo di spicco, capace di decifrare i cambiamenti sociali, Maramotti aveva già considerato la diversificazione del prodotto in base alle diverse forme ed esigenze delle donne. Il lancio di Sportmax nel 1969 fu motivato dal successo della linea POP, rivolta principalmente alle giovani donne, con uno stile influenzato dall’abbigliamento sportivo americano e dal concetto di moda più libera tipico della Swinging London. Attraverso una visione distintiva di un gruppo eterogeneo di talenti che si uniscono nel tempo, rimane caratterizzato dall’intensa attenzione alla cultura e alle tendenze. GLI ANNI ’70 - L’estetica e la visione di Sportmax sono modellate in parte dalla visione creativa di Nanni Strada e Jean-Charles de Castelbajac. La sua sfilata di debutto ebbe luogo all’Hotel Principe di Savoia di Milano il 18 marzo 1976. GLI ANNI ’80 - Volumi, forme, metodi e materiali insoliti direttamente ispirati al design di Guy Paulin e alla visione di Peter Lindbergh, due straordinari interpreti di un’inestinguibile curiosità creativa. Gli anni ’80 sono noti per la loro moda audace e vibrante. GLI ANNI ’90 - Sportmax ha iniziato cercando principalmente di portare avanti le nuove tendenze popolari degli anni ’90, proponendo reinterpretazioni creative delle nuove mode, spaziando dallo sportswear al minimal, o persino al grunge. Lavorare in modo creativo con alcuni dei migliori fotografi di moda del mondo, come Albert Watson e Marc Hom, migliora notevolmente l’immagine del marchio di Sportmax. GLI ANNI 2000 - Sportmax amplia le proprie competenze con l’inizio del nuovo millennio attraverso un’innovazione altamente tecnica, inventiva e sperimentazione dei materiali. Anche negli anni 2000, il tema centrale del marchio rimane la femminilità. Nel corso di più di 50 anni, una moltitudine di professionisti dello stile e dell’immagine creativi hanno plasmato la storia del marchio. Figure importanti come Nanni Strada, Jean-Charles de Castelbajac e Guy Paulin, insieme agli stimati fotografi Sarah Moon, Peter Lindbergh, David Sims e Craig McDean, hanno svolto un ruolo significativo nel plasmare l’estetica e la visione globale del marchio.